- La storia del computer - La "Prima generazione" Con questo nome
si indica quel periodo durato circa vent'anni che vide la nascita dei
primi calcolatori elettromeccanici: queste macchine eseguivano solo le
operazioni per le quali erano state programmate, sfruttando complessi
meccanismi attivati da motori elettrici. L'uso di valvole e diodi sostituirà
nel tempo gli interruttori meccanici, e getterà le basi per l'invenzione
del transistor.
1936 Entra in funzione il primo calcolatore funzionante con codice binario. L'inventore fu il matematico George Robert Stibitz, che aveva a disposizione solo lampadine e relè telefonici. Proprio perché il relè, per sua natura, può essere acceso o spento, il codice che ne derivò fu necessariamente quello dello "0" e "1". Su questo linguaggio si basano tutti i computer di oggi (il sistema binario fu tuttavia teorizzato già nel passato). Stibitz inventò anche il sistema a "virgola mobile": i calcolatori di allora non erano sufficientemente potenti da poter elaborare numeri troppo grandi, quindi questi venivano divisi per 10, 100, 1000. Al momento di fornire il risultato, il calcolatore rimoltiplicava il numero: questo sistema fu adottato su larga scala a partire dal 1987.
In un garage nella Valle di Santa Clara, Bill Hewlett e David Packard uniscono le loro conoscenze di elettronica per entrare in affari. E fondano una piccola società per la produzione di componenti elettronici, la Hewlett-Packard. Il primo componente che produssero fu un oscillatore audio (HP 200A). La fortuna volle che Walt Disney utilizzò questo chip per la sonorizzazione del film "Fantasia": la società HP divenne famosa al punto che quella che allora si chiamava "Valle di Santa Clara" oggi e più semplicemente denominata "Silicon Valley". Nel 1989 lo stato della California ha (giustamente) dichiarato Monumento Nazionale quel garage al 367 della Addison Ave. di Palo Alto.
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